sabato 19 dicembre 2015

Via Prosciutto cotto di Parma, Castel Presina

Un altro "piccolo" capolavoro del Pinamonte. Appena a destra della via "Ciao Sic", di cui ha una sosta in comune.
Cinque lunghezze di corda con difficoltà massime di 6b+ (il penultimo tiro), ma in generale lungo quasi tutto il percorso prevale il 6a, ed uno sviluppo complessivo di circa 150 metri.
Roccia sempre discreta o buona, nonostante l'apparenza sia diversa,  ma grazie alle ripetizioni risulta sempre solida su appigli buoni. Solo la placchetta all'inizio del quarto tiro è povera di appoggi, con movimenti,  a mio avviso, un po ricercati.
Ma l'abbondante chiodatura ne fanno un'itinerario più che sicuro.

Un itinerario che comunque consiglio,  comd molti degli itinerari sulla parete di Castel Presina.

sabato 5 dicembre 2015

Clean Climb, Monte Nero, Gruppo della Presanella

3-4 dicembre 2015

Viste le buone condizioni ancora presenti sul Monte Nero, Moreno ed io, decidiamo di ripartire nuovamente verso il bivacco invernale del rifugio Segantini. 
Questa volta il nostro progetto è quello di salire la via Clean Climb, una via di misto posta sulla sinistra della parete nord del Monte Nero. 
Via più difficile del Couloir dell'H ma più facile delle altre vie presenti sulla nord della montagna. Quindi una via che si pone di media difficoltà per la zona (IV/M4+).

Io parto con alcune perplessità, le vie di misto non sono mai state la mia massima aspirazione, ma in mancanza di ghiaccio sulle Alpi, bisogna adattarsi. La via poi si rivelerà molto divertente.

Il Monte Nero e la sua cresta.

Avvicinamento alla luce delle frontali.

La notte passa molto tranquilla e la sveglia (ore 04:00) arriva presto.
Colazione, ultimi preparativi ed alle 05:00 si è già in marcia alla luce delle frontali.
Il passo d'avvicinamento è lento, ma costante ed arriviamo al conoide di neve dell'attacco della via alle prime luci dell'alba.
Stranamente, pochissime cordate, una che sale Rolling Stone ed un'altra in una via al centro della parete, non siamo riusciti a capire quale, forse una nuova linea ?!?!

Il conoide di neve all'attacco della via.

Filiamo le corde, ci leghiamo e decido di partire io per il facile primo tiro, un bel diedro ricoperto da un bello strato di neve dura. 
La progressione è veloce, mi proteggo con facilità sulle pareti laterali con friend piccoli.
Salto un breve salto di roccia e mi fermo poco dopo facendo sosta su friend e picozza. 

Una classica sosta.

Moreno mi raggiunge, per poi ripartire.

Decidiamo di salire a tiri alterni, come vengono vengono e sostare dove più ci risulta facile, cercando si seguire la relazione, ma se ci aggrada di fare anche varianti. Le lunghezze di corda risulteranno quasi tutte di 60 metri.

Le soste sono quasi tutte da attrezzare, se non si considera qualche chiodo presente lungo la via. Noi le abbiamo quasi tutte costruite con friend od utilizzando massi incastrati.

La salita è entusiasmante, si sale senza problemi, proteggendosi sempre con friend, le viti da ghiaccio che ci eravamo portati via sono rimaste inutilizzate.

Il più bel tiro della via.
Si arriva a quello che secondo me è stato il più bel tiro di tutta la via, un diedro appoggiato con una sottile lingua di neve ghiacciata al suo vertice.

Tocca a me e senza perdere tempo mi infilo su quella sottile lingua. Incastro le piccozze una sopra l'altra e così anche per i ramponi.
Ogni tanto qualche appoggio sulla roccia, un po per alternare i movimenti ed un po per trovare un miglior equilibrio.


La salita è talmente bella che ogni tanto mi devo ricordare di posizionare qualche friend sulle fessure laterali.
Arrivo giusto giusto con la corda ad uno spuntone per costruire la sosta.


Tratto di misto nelle lunghezze finali.
Superata la metà via, la neve e quel po di ghiaccio trovato, si fa sempre più rado ed inizia una serie di diedri e placchette fessurate su cui la roccia prevale e l'arrampicata si fa più impegnativa.

Si è costretti ad arrampicare incastrando piccozze e ramponi nelle fessure e utilizzare appigli ed appoggi naturali.

Quest'ultimo tratto è meno divertente della prima parte, ma anche l'arrampicata dry ha il suo fascino ed anche se più lentamente si procede verso il termine della via.

Traverso su neve che porterà all'ultimo tiro.
Siamo ormai ai tiri finali.
La cresta che scende dalla cima si vede e la via volge al termine.

Un penultimo tiro in traverso su neve ci porta all'ultimo risalto roccioso che ci porterà definitivamente in cresta.

Ultimo breve ma intenso tiro che porterà in cresta.




Ultimo tiro, breve ma intenso, completamente su roccia, incastrando le becce delle piccozze e cercando esili appoggi sulle rocce spesso liscie.

Questo è l'ultimo batticuore della via.

Finalmente sulla cresta finale...al sole !!!

Attrezzo la sosta velocemente e mi tolgo in fretta la giacca da dosso. Dalla parete nord all'ombra alla cresta assolata c'è un bello sbalzo termico, ma decisamente meglio stare al sole !!!

Ora tocca a Moreno divertirsi su quel bel muretto finale !!!

In breve arriva anche lui e ci facciamo le meritate congratulazioni.

Sono le 13 e siamo al termine della nostra via, soddisfatti ed anche in anticipo rispetto alla nostra tabella di marcia, non male !!!

Calata in corda doppia dal canale tra la cima e la cresta.
Una breve sosta per mangiare e bere qualcosa.

Si riordina velocemente il materiale riponendo nello zaino quello che non servirà più e poi per cresta in direzione della vetta del Monte Nero, raggiungiamo la sella per le calate in corda doppia.

La prima calata si trova un po sotto la sella e questo ci costringerà ad una breve, ma attenta disarrampicata su neve e roccette.

Su un'esile cengia troviamo il primo ancoraggio per la prima doppia (cordone con mylon su spuntone), una cinquantina di metri e si arriva alla seconda doppia, che con altri 40 metri circa ci porterà sul conoide di neve alla base delle rocce.

Sono le 14:00.

Il Monte Nero e le sue pareti. Versante sud est.

Riponiamo definitivamente tutto il materiale, ci guardiamo alle spalle la imponente mole della montagna, anche questa è fatta !!!

Questa "Clean Climb" decisamente una bella via, nonostante alcuni tratti mi abbiano un po deluso. Infatti la roccia in alcuni tratti è un po rotta e proprio in questi tratti l'arrampicata è un po delicata.
Molto bella è la linea e complimenti agli apritori per averla scoperta.

Una via che certamente consiglio, perché si sviluppa in un ambiente molto spettacolare e con difficoltà tutto sommato contenute.

Dislivello: 490 metri
Difficoltà: IV/M4+
Materiale utilizzato: una serie di friend dal 1 al micro, se possibile raddoppiare le misure dal 0,3 al 0,75. Durante la nostra salita non abbiamo utilizzato le viti da ghiaccio in quanto non ve n'era, solo neve dura.

Schizzo della via.

Sul bellissimo diedro (L4)


L'ultimo tiro che porterà sulla cresta.

mercoledì 18 novembre 2015

Couloir dell'H, Monte Nero, Gruppo della Presanella

17 novembre 2015

Partiamo il giorno prima alla volta del Monte Nero, la salita che ci proponiamo è il couloir dell'H, salita storica di questa montagna alta 3344 metri nel gruppo della Presanella. 
Prima salita negli anni '80, ma negli ultimi anni, complice anche la scarsità di ghiaccio, sta avendo un momento di "moda" e sono numerose le cordate che la salgono.

Siamo in tre: Gianni, Gino ed io. Curioso a dirsi, ma è anche la prima volta che arrampichiamo assieme e sarà anche per questo un'avventura per vedere l'affinità di corda...

Come detto saliamo il giorno 16 in tarda serata, dalla Malga Vallina facilmente raggiungibile in auto dalla Val Nambrone, per andare a dormire al comodo e confortevole bivacco del Segantini.
La serata passa felicemente complice la bottiglia di rosso gentilmente offerta da Gianni.

Gli ultimi canalini prima dei passi di misto.

Il giorno dopo alzata alle 4:20 per essere pronti a partire verso le 5.
Saliamo con la luce delle frontali, seguendo la traccia della normale della Presanella. A quota 2600 metri circa, l'abbandoniamo per percorrere un lungo traverso quasi pianeggiante che ci porterà sotto la parete nord del Monte Nero.

Le prime luci dell'alba.

Quando siamo sotto è ormai l'alba e le prime luci della giornata illuminano di rosso le pareti circostanti.

La nord del Monte Nero


Guardando verso la bocchetta d'Amola

Davanti a noi abbiamo atre due cordate, speriamo non scarichino troppo materiale (rocce e ghiaccio).

Avvicinamento al couloir dell'H

Arriviamo all'attacco e saliamo il primo facile risalto appoggiato di ghiaccio.
In breve siamo sul canale ricoperto di neve con una pendenza più o meno costante di circa 60°.

I tratti centrali del couloir, pendenze medie di 60°

Visto che siamo in tre e Gianni ha deciso di non tirare, decidiamo di dividerci Gino ed io i tiri da primo: Gino tira la prima metà ed io farò la restante fino all'uscita della via.


Si sale più o meno velocemente, in tre si sà, la progressione è un po' lenta e le corde, spesso, tendono ad ingarbugliarsi, ma noi non abbiamo fretta.

Alcuni tratti un po' incassati fra le roccette con passi di misto.

Il ghiaccio lungo la via è piuttosto scarso e siamo costretti a proteggerci spesso con friend, sempre piccoli, le misure che più usiamo sono dal 0,5 al 0,3 DB, usato anche un 0,75 ed un 1. Lungo la via usato solo 3 volte le viti da ghiaccio.
Un tiro, a metà via, salito completamente sprotetto.
Lungo la via si incontra qualche chiodo che spesso corrisponde con la sosta (difficile da rinforzare)
I tiri sono molto lunghi, a volte anche più di 60 metri e costringono i secondi a salire qualche metro in conserva per permettere al primo di raggiungere la sosta.


Al penultimo tiro una sosta su uno spuntone di roccia

Finalmente siamo in cima, sono le prime ore del pomeriggio. Un po stanchi ma felici.
Da quassù il panorama è grandioso.
A "pochi" passi la Presanella, in verità per arrivare sulla sua cima Presanella ce n'è di strada da fare ancora!!

All'uscita della via, sullo sfondo la Presanella

Ci rilassiamo un po', riordiniamo il materiale e prendiamo la via del ritorno seguendo la normale della Presanella, la stessa che in andata ne avevamo seguito un tratto.

La traccia del rientro, sul fondo il gruppo dell'Adamello

Scendiamo fra roccette, le tracce sono molto evidenti. Volendo si può fare una breve doppietta o scendere in disarrampicata aiutandosi anche da una ferratina.

Scendendo lungo la normale della Presanella

Un altro tratto di ferrata ci permetterà di salire e valicare la sella che ci riporterà in Val d'Amola.

La breve ferratina che ci permette di ritornare in Val d'Amola.

Un breve tratto insidioso perché il cavo della ferrata è andato sotto la neve ci costringerà a porre più attenzione e poi la discesa finale verso il nostro bivacco.



Per persone "umane" un giretto di circa 10 ore, poi ci sono gli extraterrestri che lo percorrono anche in meno tempo. Noi con la nostra lentezza e le nostre pause, l'abbiamo percorso in 12 ore, ma ci siamo goduti la salita scattando foto e guardando i panorami mozzafiato.

La vista generale della Val d'Amola con il rifugio Segantini il Monte Nero e la Presanella

La traccia del couloir

Difficoltà: D+
Dislivello della via: 400 metri (circa)
Dislivello dal bivacco: 1100 metri (circa)
Dislivello totale dalla Malga Valina: 1500 metri (circa)
Pendenze medie di 60° e massime di 85°. 
Difficolta di misto: M3
Difficoltà su ghiaccio: 3
Periodo ideale per una salita: da ottobre a novembre in base alle condizioni di innevamento.

Ciao e buone salite a tutti !!!


sabato 7 novembre 2015

Via Scusate il ritardo, Castel Presina (VR)

Super giornata sulle bellissime placche di Castel Presina.

La grande parete rossa
Questa volta siamo saliti dalla via Scusate il ritardo, un'ardita linea che corre lungo lo spigolo a destra della fascia strapiombante rossa.

La via si sviluppa lungo cinque lunghezze di corda con difficoltà abbastanza continue dal 6b, i primi due tiri,
 6a, le lunghezze centrali, per terminare con un 5c.
La via, nella parte alta, è un po sporca dalla presenza di vegetazione, ma non a tal punto da pregiudicare la bella arrampicata.
Roccia in generale buona, qualche tratto un po delicato.

Si sviluppa per circa 160 metri opponendo difficoltà massime di 6b (6a obb.).

Un grazie ai miei due compagni di corda Guerrino e Paolo con i quali sono salito.

Via super consigliata :)))




Lo schizzo della via


lunedì 2 novembre 2015

Nato sotto un Cavolo, Brentino (VR)

Un altro piccolo gioiello di Brentino.
Saliti oggi, in una stupenda giornata calda autunnale. La via "Nato sotto un cavolo" è una delle facili vie di Bretino.
Roccia, come al solito, statosferica a gocce, spesso pungente.
Percorre, appena sotto, un grande tetto a L.
Cinque tiri, alcuni in traverso in forte esposizione.
Difficoltà massime fino al 6a+ (concentrate nel primo tiro) ma in genere 5c.
Uno sviluppo di circa 130 metri.
Discesa in corda doppia, seguendo una linea diversa da quella di salita.


La placca del primo tiro, tecnica a gocce.


I tiri in traverso dei tiri alti.

La vista sulla colorata Val d'Adige in versione autunnale

Il disegno della via


venerdì 30 ottobre 2015

Quattro passi sul Baldo... Finalmente ho trovato il mio trail di allenamento

Giretto da 14 km di sviluppo per 1200 metri di dislivello, ma potenzialmente molto di più.
Infatti io, oggi, mi sono fermato a 1500 metri circa di quota, ma se si pensa che la quota massima del baldo sono poco più di 2200 metri si possono aggiungere altri 700 metri. Quindi un bel giretto per prepararsi alla stagione scialpinistica dell'inverno.
Quindi....buon allenamento!!!


Nei pressi della località "fabbrica" 900 metri circa.

Il tracciato GPS, partenza dalla piazza di Caprino Veronese, seguendo il sentiero 662.

Attrezzatura essenziale, uno zainetto piccolo, un litro d'acqua, e qualche indumento in più.