giovedì 8 giugno 2017

Riflessioni su una tentata salita (Cervino)

Dopo la mia breve ed unica esperienza sul Cervino dalla via normale italiana (tentativo), voglio fare alcune riflessioni personali.
 
Il Cervino in tutta la sua bellezza
Il tempo (meteorologico)
Prima di tutto il tempo meteorologico, il Cervino è una montagna di oltre 4400 metri di quota ed il tempo è molto variabile. 
Quando soffia il vento è veramente fastidioso e se tira forte crea problemi di equilibrio.
Il freddo è pungente anche con lo zero termico alto.
Dopo recenti nevicate può capitare che la neve nasconda la traccia e questo rende difficile l'orientamento anche se la via è abbastanza logica.
Il verglas è molto insidioso, soprattutto al mattino quando si parte ancora assonnati e con la sola luce della lampada frontale.
 
Il tempo (durata dell'ascensione)
Secondo, prendersi il tempo che serve. Per una salita fatta nei tempi corretti, rilassati ma non troppo, considerare 3 giorni!!!
  • Il primo per la salita da Cervinia al rifugio Carrel, 1800 metri di dislivello.
  • Il secondo per la salita alla cima del Cervino e ritorno alla Carrel.
  • Il terzo per la discesa a valle.
  • Più i giorni per gli accessi stradali.
Non so voi, ma io non sono né un Bonatti né un Killian che si possono permettere una salita e discesa in giornata!!!
 
Dopo una nevicata, le tracce possono scomparire e la salita diventa faticosa.
Preparazione fisica
Terzo, visti i dislivelli importanti, io suggerisco di allenarsi su salite di pari o maggior livello. È consigliabile saper affrontare una salita di 2000 metri di dislivello, con sviluppo di almeno 20 km (salita + discesa) abbastanza agevolmente.
La resistenza prevale sulla forza e bisogna essere lucidi anche nei momenti di stanchezza.
Magari aver salito qualche altro 4000 nella stessa stagione.
Partire riposati.
 
Difficoltà tecniche
Quarto, la via non presenta difficoltà tecniche elevate,  ma bisogna muoversi abbastanza agevolmente sia in salita che in discesa su difficoltà di II-III grado, in conserva corta o meglio se slegati. Pensare di fare tiri di corda normali come in arrampicata è improponibile.
I tratti più difficili sono attrezzati con corde o scalette.
 
A seconda della stagione, spesso si arrampica su terreni misti, con i ramponi ai piedi.
Materiale
Quinto, essere leggeri! Portate il materiale che vi serve e niente di più. Questo vi renderà veloci e sicuri.
A questo scopo ho stillato una lista che io considero indicativa:
  • Zaino da 35 litri
  • Scarponi leggeri, ramponabili, che tengano la neve ed il bagnato
  • Ramponi da misto
  • Piccozza non troppo lunga, io ho utilizzato una da 60 cm classica
  • Imbrago con longe
  • Mezza corda da 60 m, io, salendo in solitaria, ho utilizzato una corda in kevlar da 60 m, per eventuali doppie in discesa
  • Discensore e bloccante
  • Qualche cordino d'abbandono
  • Caschetto da roccia
Abbigliamento
  • Giacca gore-tex
  • Piumino
  • Pile pesante e leggero
  • Pantaloni di media pesantezza che tenga l'aria, neve/pioggia
  • Intimo tecnico lungo
  • Berretto pile
  • Fascia collo
  • Guanti (leggeri e pesanti), eventuali guanti lavoro
  • Ghette
Altro
  • Borraccia (2x0,75), una esterna fissata sullo spallaccio
  • Occhiali
  • Torcia frontale con batterie cariche
  • Crema solare ad alta protezione, anche totale se necessita
  • Barrette, frutta secca, integratori, salame, speck, formaggio,  ...  alimenti a scelta personale
  • Un fornello piccolo a gas e bomboletta carica
  • Un pentolino per far acqua e cuocere gli alimenti
  • Sacco in piuma o sacco letto, al bivacco ci sono le coperte
  • Kit del pronto soccorso
Con questi veloci appunti,  mi auguro, la prossima volta, di ricordami di evitare alcuni "errori" per aumentare le possibilità di successo.

 

Nessun commento:

Posta un commento